sabato 12 dicembre 2009

Il ricorso alla giustizia


Diamo ora una breve panoramica sul percorso giudiziario
soffermandoci soprattutto sul tema della violenza minorile;argomento più complesso e che inevitabilmente chiama in concorso diversi ambiti educativi:gli autori delle aggressioni, se minorenni, coinvolgono necessariamente chi è responsabile dell’educazione.
Nel caso di denuncia inizierà un processo penale. Le persone coinvolte sono i ragazzi sopra i 14 anni, i genitori degli aggressori e gli educatori presenti,nonché i responsabili della struttura educativa e ovviamente l’autorità dello stato.
L’aggredito sarà coinvolto solo nella parte inquisitoria; nella parte in cui il PM raccoglie le prove a danno e a favore dell’inquisito. Le conseguenze a livello personale sono molto rilevanti e assolutamente da tenere in considerazione.
Bisogna parlare di:
1) Criminalizzazione e rieducazione del minore.
2) Stress da processo:
3) Senso di giustizia soddisfatto
4) Conclusione delle aggressioni

1)Criminalizzazione del minore
Si tratta dell’iter, gestito dall’autorità giudiziaria finalizzato alla rieducazione del minore che ha esercitato la violenza.

2)Stress da processo
Sono tutte le conseguenze psicologiche ed emotive legate al processo in cui si ritrova il ragazzo che denuncia l’aggressione. Ci saranno delle perizie psicologiche, i rapporti con l’ambiente potrebbero subire delle variazioni,
etc. ad esempio se si denuncia la scuola si deve necessariamente cambiare istituto.
Nel caso in cui sia richiesta la conferma di un danno morale, biologico o esistenziale, saranno necessarie tre perizie: una di uno psicologo di fiducia, l’altra di uno psicologo del tribunale e il terzo dello psicologo della controparte.
Il rischio di sminuire il problema dell’aggressione sarà inevitabile e le conseguenti reazioni emotive dell’aggredito di fronte alla “svalutazione” del danno subito vanno tenute in chiara considerazione.

3)Senso di giustizia soddisfatto
Il riconoscimento dell’aggressione da parte delle autorità giudiziarie e la conseguente presa di posizione porta a riacquistare sicurezza sociale che inevitabilmente si era perduta dalle continue vessazioni e violenze. Va comunque
precisato l’effetto contrario qualora la causa non abbia una conclusione positiva. Per questa ragione non bisogna affrettarsi ma accertarsi, tramite dei consulenti
legali, prima di iniziare il processo, delle buone probabilità
di riuscita.

4)Conclusioni delle aggressioni
Con molta probabilità la sola denuncia può portare alla interruzione delle aggressioni.

Fonte:http://www.codici.org

I luoghi dove il bullismo si radica più facilmente

L'ambiente scolastico pare il luogo dove maggiormente si verificano atti di violenza tra coetanei.
Per le violenze vengono scelti i luoghi meno sorvegliati:gli spogliatoi,il giardino,il bagno,ma anche l'uscita da scuola e i mezzi pubblici.
Altri ambienti che favoriscono atti di violenza sono le comitive di ragazzi che vanno a formare "branchi" e gironzolano nei quartieri alla ricerca della loro vittima.
Si può anche dire che l'ingegno del branco non ha limiti,e se volessero potrebbero agire in qualsiasi luogo:scuola,piazza,centri sportivi,oratori,tutti possono essere luoghi dove i bulli determinano le loro azione prevaricatrici.
Tutto questo è causato anche da due fattori rilevanti:spesso si favorisce la violenza proprio con atteggiamneti di indiffernza e superficialità da parte degli aldulti icaricati dell'educazione e della sorvglianza;ma il più evidentente è l'errata struttura organizzativa di certi ambienti di aggregazione.
Tutto ciò favorisce la percezione sociale che tutto è lecito.Rischio grave di un comportamento anitisociale che porta,inevitablmete,a fenomeni di illegalità con evidenti rischi in campo penale e civile.

Fonte:http://www.codici.org

venerdì 11 dicembre 2009

TEST E CONSIGLI SUL BULLISMO


Vorrei riportare di seguito un piccolo test e piccoli consigli da proporre proprio ai diretti interessati,piccole vittime spaventate.


TEST SUL BULLISMO

Di seguito c'è un test per scoprire se sei "vittima" di un "bullo". Rispondi V se è VERO ed F se è FALSO.

1 Si diverte a tormentarti? V F
2 Gli piace prenderti in giro o deriderti i? V F
3 Considera divertente vederti sbagliare o farti male? V F
4 Sottrae o danneggia oggetti che ti appartenengono? V F
5 Si arrabbia spesso con te? V F
6 Ti accusa per le cose che gli vanno male? V F
7 E' vendicativo nei tuoi confronti se gli ha fatto qualcosa di spiacevole? V F
8 Quando gioca o fa una partita con te vuole essere sempre il vincitore? V F
9 Ricorre a minacce o ricatti per ottenere quello che vuole? V F

Se hai risposto VERO ad almeno 3 delle domande è molto probabile che tu sia vittima di un bullo, e le indicazioni seguenti potranno esserti utili.


Consigli per il bambino


E' accaduto che qualcuno ha fatto il prepotente con te o con qualche tuo amico? Forse sarà successo. Viene chiamato bullo chi fa il prepotente o cerca di fare del male ad altri sia con le parole che con le azioni.

Hai di fronte un bullo se qualcuno:

1. E' aggressivo nei tuoi confronti picchiandoti, sputandoti, ti dà dei morsi, prende le tue cose.
2. Ti insulta, ti fa fare cose che tu non vorresti fare, ti fa sentire uno stupido, ti fa stare male.
3. Ti provoca, ti scrive biglietti offensivi, mette in giro bugie su di te.
4. Cerca di convincere anche i tuoi amici a isolarti e prenderti in giro.
5. Minaccia di picchiare te o qualcuno a cui vuoi bene.

Il bullo cerca di usare la violenza per avere quello che vuole, cercando una "vittima" che non riesce a difendersi da solo o che considera "inferiore" a lui.
Il bullo può essere qualcuno della tua scuola,o qualcuno che consideravi un amico.
L'intenzione del bullo è quella di spaventare,perché in questo modo si sente grande e forte,vuole che gli altri pensino che è potente,che ha successo,che tiene tutto e tutti sotto controllo. In realtà spesso è una persona che non ha nessuna di queste "qualità", anzi cerca di nascondere i suoi "difetti".

Gli effetti del bullismo
Quando qualcuno fa il prepotente con te e ti fa stare male, potresti sentirti:
di valere poco o niente,triste o arrabiato,senza voglia di giocare o di uscire,con poco o molto appetito.
Ti senti male come quando hai la nausea con mal di testa e mal di stomaco,senza dediderio di andare a scuola.
Ecco che cosa devi fare se qualcuno fà il bullo nei tuoi confronti:
cerca di farti vedere calmo e tranquillo, senza arrabiarti o aver paura, anche se lo sei.
Cerca di evitare cose che non desideri fare.
Non pensare a quello che ti dice.
Cerca di capire quando è preferibile andare via, evitando il bullo ma
se non puoi evitarlo, di fronte alla sua violenza verbale, usa l'ironia (ti grida "Sei grasso come un maiale". Replica "Ti sbagli, assomiglio più ad una balena")
Se ti senti un po' solo cerca di farti nuovi amici, con loro sarà diverso.
Racconta a qualcuno di cui ti fidi quello che sta succedendo (un insegnante, un amico più grande di te, i tuoi genitori).
Non avere paura di dirgli quello che succede, non è colpa tua! Parlare con chi ti può aiutare è il modo migliore per risolvere la situazione.
Non pensare che dicendolo a qualcuno andrai incontro a problemi peggiori, se chiedi aiuto allora non sei più da solo e potete pensare insieme a come risolvere questo problema.
Spiega chiaramente che la situazione ti crea dei problemi e che per te è importante che venga fatto qualcosa.
Continua a parlare di quello che accade finché non otterrai qualche cambiamento.
Non accettare che qualcuno sia aggressivo con te! Non è facile fermarlo ma neanche impossibile.


Fonte:http://www.iltuopsicologo.it

giovedì 3 dicembre 2009

Quasi ogni giorno episodi di bullismo


Proprio nel giornale "City" di Mercoledì 2 dicembre 2009 c'è un articolo cosi intitolato:

"Botte ai compagni. Arrestato 16enne".


Uno studente di 16 anni,accusato di aver perseguitato alcuni suoi compagni di scuola,in partioclare quelli in sovrappeso,è stato ieri arrestato a Bologna. A una delle vittime,con un pugno,avrebbe provocato un danno permanente alla bocca. E' accusato anche di estorsione.


Anche questo articolo dimostra quanto sia attuale il problema del bullismo. Sempre più adolescenti,ma anche bambini in età scolare elementare, prendono di mira compagni con difetti fisici o comunque in palese difficoltà,per sfogare rabbia repressa e sentirsi "più grandi".

Finalmente però la giustizia inizia a fare il proprio corso,punendo i resposabili e dando così forse un po'di giustizia alle vere vittime della situazione.




Fonte: Per l'articolo,"City, 2 dicembre 2009"

mercoledì 25 novembre 2009

Studi sul bullismo in Italia


In Italia solo intorno agli anni '90 ci si inizia ad interessare al fenomeno bullismo,in seguito alla pubblicazione del libro "Bullismo a scuola" di Dan Olwens.


Nel nostro paese colei che si è interessata per prima al problema è Alda Fonzi,prendendo come punto di partenza per i suoi studi il libro sopra citato.

Ella afferma che si è soggetti ad azioni di bullismo quando si è sottoposti ad azioni offensive ripetute nel tempo,messe in atto da uno o più compagni. Si parla infatti di bullismo quando vi è una relazione assimetrica (colui che aggredisce e colui che subisce).

Si parla di bullismo dai 7 ai 13 anni,poichè dopo questa età in genere cala l'attenzione verso questi soggetti (i bulli) che vengono isolati. Il bullo perde infatti il consenso da parte degli altri compagni.


In genere,insegnanti e genitori nei confronti di questi fenomeni minimizzano i fatti intervenedo quasi mai,favorendo così sempre più l'isolamento della vittima di questi atti.

Gli atti di bullismo avvengono per lo più all'interno delle mura scolastiche,accentuato ancora di più nelle piccole scuole dove la vittima ha meno possibilità di trovare sostegno.

Il bullismo scatta a causa dell'attaccamento,infatti in genere i bulli sono caratterizzati da un attaccamento evitante con la madre ed educati con stile poco permissivo,con la conseguenza che il bambino non conosce i propri limiti. Non a caso sono importanti i meccanismi di gruppo poichè il bullo reagisce violentemente spesso anche per emulare ciò che vede a casa.

domenica 22 novembre 2009

Ragazzini indifferenti al bullismo


Vorrei riportare qui di seguito un articolo pubblicato nel giornale City mercoledì 18 novembre 2009,per dimostrare sempre di più la presenza e la gravità del fenomeno trattato in questo blog.


Ragazzini indifferenti al bullismo


Roma-I bambini italiani sono sempre più assuefatti alle angherie:in un anno gli "spettatori silenziosi"degli atti di bullismo sono raddoppiati(dal 5,1% del 2008 all'11,1% del 2009). Tra gli adolescenti sono addirittura aumentati di sette punti percentuali (dal 12,1% al 19,5%). A rivelarlo è l'ultimo rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro. Più di un quarto dei bambini ha subito nell'anno offese immotivate (27,2%) o provocazioni e prese in giro (28,1%);per i ragazzi sono rispettivamente il 18,9% e il 19,8%. Al 12,6% sono stati sottratti cibo o oggetti (8,5%) e denaro (4,1%),mentre l'8,7% ha visto i propri beni danneggiati. Il 6,5% è stato esluso o isolato dal gruppo con continuità,mentre in generale il 7,4% è stato vittama di minacce (5%) e percosse (2,4%). Le vittime preferite sono coloro che "non sanno difendersi o non reagiscono" (38,4%). E' in aumento anche il cyberbullismo:fra gli adolescenti è passato dal 3% al 5,6% la percentuale di coloro che dice di aver ricevuto messaggi,foto o video offensivi o minacciosi. Il rapporto fornisce anche l'identikit del bullo? Nel 25,4% dei casi si tratta di un coetaneo,più spesso maschio (nel 17,7% dei casi) rispetto alle femmine (7,7%). Più raro è il caso in cui sono i ragazzi più grandi a compiere la prevaricazione (5,8%) e minimo quello in cui i molestatori sono bambini più piccoli (2%).


FONTE: "City" del 18/11/09


venerdì 20 novembre 2009

Bullismo al femminile

Ebbene sì,anche tra le ragazze è presente il fenomeno del bullismo.
Certo le donne ci mettono un certo "stile"nei loro affari.
Anche nelle persecuzioni.
Tanti cari saluti a spintoni,percosse,pugni,a due o tre ceffoni.Sono qualcosa di troppo rude,è out.
Il popolo femminile pratica un bullismo tutto particolare,forse molto più tagliente,incisivo nella vita della vittima.Pare infatti che le ragazzine prediligano il versante invisibile delle varie sevizie,che fa leva sulla parte più strettamente psicologica della vittima. Per questo motivo viene denominato bullismo psicologico. Esso riesce ad arrivare là dove la mera violenza non arriva,a raggiungere degli obiettivi che per le ragazze sono più importanti,rispetto a quanto lo sarebbero per "lui".
Questa,in sostanza,la grande variante che differenzia le femmine dai maschi negli atti di bullismo:non si tocca la vittima con un dito(la maggior parte delle volte,perchè non sono totalmente da escludere episodi di violenza tra le ragazze),non le si torce un capello ,ma le se distrugge l'immagine esteriore ed interiore.
I casi di bullismo tra ragazze si incrementano col passaggio dall'infanzia all'adoloscenza.
Il lato peggiore del bullismo al femminile consiste nel suo lato prettamente indiretto,psicologico,subdolo;si maschera bene,e risulta praticamente invisibile all'esterno,a meno che non si faccia parte della classe o del gruppo..o se ne sia la vittima costante o ricorrente.Per questo insegnanti e genitori hanno difficoltà ad individuarlo,combattrelo:le ragazzine che recitano la parte delle tormentatrici sono viste semplicemente come "cattivelle",e non come vere e proprie bulle,quali sono in realtà. Questo è stato,ed è,sinonimo dello sminuire il fenomeno del bullismo tra ragazze,e per questo rimane oscuro,poco considerato. E' lasciato libero e non ostacolato nella distruttività,mentre le ragazze che lo subiscono spesso si spengono socialmente e interiormente,senza che i familiari riescano a dare e darsi un spiegazione,e a fornire una soluzione ed un aiuto adeguati al problema.











FONTE:INFORMAGIOVANI D'ITALIA