mercoledì 25 novembre 2009

Studi sul bullismo in Italia


In Italia solo intorno agli anni '90 ci si inizia ad interessare al fenomeno bullismo,in seguito alla pubblicazione del libro "Bullismo a scuola" di Dan Olwens.


Nel nostro paese colei che si è interessata per prima al problema è Alda Fonzi,prendendo come punto di partenza per i suoi studi il libro sopra citato.

Ella afferma che si è soggetti ad azioni di bullismo quando si è sottoposti ad azioni offensive ripetute nel tempo,messe in atto da uno o più compagni. Si parla infatti di bullismo quando vi è una relazione assimetrica (colui che aggredisce e colui che subisce).

Si parla di bullismo dai 7 ai 13 anni,poichè dopo questa età in genere cala l'attenzione verso questi soggetti (i bulli) che vengono isolati. Il bullo perde infatti il consenso da parte degli altri compagni.


In genere,insegnanti e genitori nei confronti di questi fenomeni minimizzano i fatti intervenedo quasi mai,favorendo così sempre più l'isolamento della vittima di questi atti.

Gli atti di bullismo avvengono per lo più all'interno delle mura scolastiche,accentuato ancora di più nelle piccole scuole dove la vittima ha meno possibilità di trovare sostegno.

Il bullismo scatta a causa dell'attaccamento,infatti in genere i bulli sono caratterizzati da un attaccamento evitante con la madre ed educati con stile poco permissivo,con la conseguenza che il bambino non conosce i propri limiti. Non a caso sono importanti i meccanismi di gruppo poichè il bullo reagisce violentemente spesso anche per emulare ciò che vede a casa.

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